Le Tredici Notti Sante


LE NOTTI COMPRE TRA IL 24 DICEMBRE E L’EPIFANIA INFLUENZANO PROFONDAMENTE L’ANNO NUOVO

Nella sua Scienza dello Spirito, l’ideatore dell’antroposofia Rudolf Steiner insegna che le giornate tradizionalmente dedicate alle Feste sono spiritualmente molto significative. Non a caso, sono anche i giorni i più bui dell’anno, quelli immediatamente successivi al Solstizio d’Inverno, nei quali l’anima, in balia dell’oscurità, attinge alla propria luminosità interiore (anche Camus parlava di estate interiore come di un momento di massima consapevolezza in cui il sole spirituale illumina tutto dall’interno).

Proprio in virtù di questo processo, in questo periodo il corpo fisico mostra una particolare risonanza col mondo spirituale. Le Tredici Notti Sante rappresentano i simboli delle dodici forze dell’anima che vivono in noi (la Tredicesima notte è epifanicamente rappresentativa del loro insieme). Come vedremo, nella versione di Herbert Hahn che proviene direttamente da Steiner, è stata fatta un’associazione tra le Notti e i Segni Zodiacali.

LE TREDICI NOTTI SANTE RAPPRESENTANO UN INVITO AD ENTRARE IN COMUNICAZIONE CON NOI STESSI.

Utilizzare queste giornate per dedicarsi ad esercizi di introspezione e ascolto cosciente potrebbe rivelarsi particolarmente proficuo per lavorare su temi che daranno un’impronta importante ai dodici mesi che ci attendono. Vediamo come. 

Le Tredici Notti Sante vanno dal 24 dicembre (la sera della Vigilia) al 6 gennaio (Epifania). Il lavoro da fare si basa essenzialmente sul rispecchiamento. Ad ognuna di queste notti corrisponde simbolicamente un mese dell’anno appena trascorso e uno di quello che verrà: proprio come di fronte ad uno specchio, i dodici mesi passati si rispecchiano nel presente su quelli a venire. Così, la notte del 24 dicembre rispecchia l’ultimo mese dell’anno passato (dicembre) ma anche il primo dell’anno che segue (gennaio). La seconda notte, quella del 25 dicembre, corrisponde al novembre appena trascorso e al febbraio futuro. La terza notte rispecchierà l’ottobre trascorso e il marzo in arrivo. Così via, fino al dodicesimo giorno. La tredicesima notte, quella dell’Epifania, rappresenta una sintesi dei due anni completi. Per cogliere al meglio i messaggi che arriveranno, sarà opportuno affrontare queste Sante Notti svegli (quantomeno nello Spirito!) e molto consapevoli, perché proprio in questi momenti semineremo i semi per i prossimi 12 mesi e faremo il bilancio di quelli appena trascorsi

COME FUNZIONA, NELLA PRATICA

Il lavoro delle Notti Sante può essere fatto in solitaria o in compagnia, vanno bene anche piccoli gruppi di persone che desiderano riunirsi brevemente ogni giorno per condividere le proprie riflessioni. L’importante è essere regolari e costanti: cercate di non lasciar passare le giornate senza trovare il tempo – bastano anche pochi minuti, prima di addormentarsi o al risveglio – per raccogliere le vostre considerazioni e osservazioni. 

Per prima cosa, annotate in maniera sintetica, su un quaderno o nell’agenda, i principali avvenimenti o le tematiche interiori che, nel bene o nel male, hanno caratterizzato i mesi dell’anno appena trascorso: ripercorrendo a ritroso l’anno che volge al termine, ritrovate i vostri eventi importanti, gli scenari in cui eravate immersi, gli incontri significativi, gli stati d’animo prevalenti. Per la notte del 24 dicembre ripenserete al mese di dicembre, per quella del 25 dicembre ripenserete a novembre, e così via a ritroso nel tempo. Cercate di cogliere, per ogni mese, la giusta sfumatura. A seguire, a partire dalla sera del 24 dicembre, cercate di essere il più possibile vigili e ricettivi, di osservare, sentire la quotidianità di questi giorni con i sensi più sviluppati. Al risveglio scrivete i sogni che avete fatto la notte precedente (fatelo prima che svaniscano). Fate caso alle immagini che vi arrivano, alle ispirazioni, alle idee nuove, ai colori, ai sentimenti e alle emozioni in sottofondo, segnate anche eventuali avvenimenti importanti accaduti nel mondo: sarà interessante confrontare tutti questi elementi con quello che realmente vivrete nei mesi corrispondenti del nuovo anno. 

In futuro scoprirete tante piccole e grandi connessioni tra questi giorni e l’andamento dell’anno in corso, anche a partire dalla semplice osservazione delle condizioni climatiche (ad esempio se il 28 dicembre sarà piovoso lo sarà anche il corrispondente prossimo mese di aprile?). 

Conservate tutte le vostre riflessioni, così sarà facile tenere traccia di questo lavoro quando lo riprenderete nel corso dell’anno, e soprattutto quando il periodo delle Notti Sante ritornerà. 

Occorrente: carta, penna, qualche candela per creare la giusta atmosfera.

Di trovate tutti i concetti fin qui espressi messi in ordine, in modo che chi desidera prepararsi a lavorare sulle Tredici Notti possa destreggiarsi facilmente notte dopo notte senza perdere il filo.


IL SIBMOLO: La stalla di Betlemme in povertà e umiltà in cui sarebbe nata la Luce del mondo. La voce del silenzio entra nell’anima e insegna ad affermare con gioia il bene che si trova in noi stessi e negli altri. L’anima cerca il mistero in una foresta buia e senza strade. Lo Spirito Divino nasce nella Materia; l’Alfa ed Omega tocca e crea la vita.

IL MISTERO: La scelta del sentiero stretto e difficile o del percorso ampio e facile. Per coloro che sono nati dalla carne è difficile trovare il percorso dello spirito. Bhagavad Gita: Una vita egoista, o una vita dedicata all’umanità?

ORA SEGUONO LE 3 NOTTI DEL GIGLIO BIANCO.
IL MISTERO: Non dimenticare mai il conseguimento degli obiettivi nel lontano esodo nel Regno Terreno.

PURIFICARE CONSAPEVOLMENTE IL CORPO ASTRALE (ANIMA).
IL MISTERO: Il lavoro personale deve essere messo al servizio di tutti per il bene di tutti. L’arcangelo Uriel ci pone davanti a uno specchio in cui vediamo noi stessi come siamo. R. Steiner

PURIFICARE CONSAPEVOLMENTE IL CORPO DEL PENSIERO
IL MISTERO: Il Tempio è purificato da Cristo.

ORA SEGUONO LE TRE NOTTI DELLA SPADA.
MISTERO: Riunire il Figlio di Dio con il Figlio dell’Uomo – Unità

IL MISTERO: Chi governa la tua Anima? Chi è l’autore delle nostre azioni? Noi siamo liberi e dobbiamo rafforzare la buona volontà in noi.

IL MISTERO: Un cavaliere con la lancia della volontà e la spada della conoscenza ha un cane
accanto a lui, come simbolo di obbedienza.
Dietro di lui ci sono la morte e il diavolo. Ad un certo livello di conoscenza, un errore o una mossa sbagliata può portare rapidamente alla perdizione.
La vittoria si ottiene grazie alla pienezza della divinità, con consapevolezza della responsabilità e fedeltà incrollabile dinnanzi ai compiti nella vita.

ORA A SEGUIRE LE TRE NOTTI DELLA CORONA
DISTACCO: Staccare l’intelletto dalle sue cure terrene e pratico. Questa è la Notte Santa tripla.
È quando il sé inferiore si arrende in un desiderio di servire e di essere integrato.


SAGITTARIO: le forze della perseveranza per raggiungere gli obiettivi o le finalità del cacciatore, da utilizzare in modo da poter ricevere il bene spirituale. Quello che abbiamo conosciuto e accettato nelle dodici Notti Sante, dovremmo portarlo nella vita e spiritualizzare così la materia e l’Anima.

LE TREDICI NOTTI SANTE SONO IMPORTANTI PER LA VITA ED IL DESTINO DI TUTTO L’ANNO. POSSONO PIANTARE UN SEME DI BUONA VOLONTÀ

“Quando il seme della pianta sta trascorrendo il suo più importante periodo nelle profondità sotterranee, è il tempo in cui l’anima umana attraversa le sue più profonde esperienze. L’anima contempla tutto ciò che l’uomo deve sperimentare nei mondi spirituali a causa del fatto che egli si è allontanato dalle Potenze creatrici del mondo.


(…) Ed è singolare come questa relazione particolare per cui lo sguardo spirituale si approfondisce durante le tredici notti sia nel periodo del solstizio d’inverno.


(…) Così diverrà sempre più possibile per gli uomini riconoscere come le forze spirituali intessono e agiscono, e come le Feste non siano state istituite da un arbitrario capriccio, ma dalla saggezza cosmica che opera nella storia quasi sempre senza che gli uomini ne siano coscienti. Se da un lato la celebrazione della Pasqua può sempre ricordarci che la contemplazione delle distese spaziali e cosmiche ci aiuterà a trovare in noi stessi la forza di vincere tutto ciò che è basso, l’immagine del Natale ci dice che noi, se comprendiamo il simbolo dell’origine dell’uomo, di questa origine divina dell’uomo, comprendiamo anche il simbolo che ci si fa incontro a Natale nella figura del Bambino Gesù.

Questa origine dell’uomo ci ripete di continuo: “Uomo, puoi trovare in te le potenti forze che ti doneranno ciò che, nel vero senso della parola, si può chiamare la pace dell’anima”. La vera pace dell’anima è presente soltanto quando essa ha un sicuro fondamento, vale a dire quando è una forza che ci rende capaci di sapere sempre che in noi vive qualcosa che, se ne abbiamo giustamente cura, può e deve guidarci alle altezze divine, alle forze Divine.


Le luci dell’albero sono simboli della luce che brilla e riluce nelle nostre anime quando noi comprendiamo quel che ci annuncia simbolicamente, nella notte di Natale, il Bambino Gesù nella sua innocenza: è l’intimo essere dell’anima umana stessa, forte, innocente, piena di pace, che ci guida lungo il sentiero della nostra vita fino alle più alte mete dell’esistenza. Possano queste luci dell’Albero di Natale dirci: “Anima umana, quando sei debole, quando credi di non poter trovare le mete della tua esistenza, pensa all’origine divina dell’uomo e sii consapevole che queste forze sono dentro di te e che sono anche le forze del massimo amore. Nel loro massimo sviluppo, scorgerai in te le forze che danno fiducia e certezza a tutto il tuo agire, per tutta la tua vita, ora e nel più lontano futuro.”

Rudolf Steiner


Informazioni su Barbara

La cura per tutti i mali e i torti, le ansie, le sofferenze e i crimini dell'umanità sta in una sola parola: "amore". È la divina vitalità che produce e nutre la vita. A ciascuno e a tutti noi da il potere di fare miracoli se lo vogliamo. Lydia Ch

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *