Quinta Tappa: Vishuddha Chakra, il centro della comunicazione


Il chakra della gola, o Vishuddha, è il ponte fra cuore e mente. Uno slancio creativo può venirvi in mente, ma solo quando lo esprimete a parole, servendovi dell’energia Vishiddha, comincia a manifestarsi nel mondo. Se questo ponte di comunicazione è bloccato, gli impulsi vengono fermati, e le idee, le speranze, i sogni, incapaci di percorrere verso il basso il sistema dei chakra (quel che si dice “essere presi a cuore”), restano irrealizati.

La traduzione letterale del termine sanscrito Vishuddha è “luogo puro”: questo chakra presiede la volontà, la facoltà di scelta e il senso della verità. È qui che vi assumete la responsabilità delle vostre decisioni e prendete la parola in favore di ciò in cui credete. Ed è sempre qui che si sviluppa la vostra voce spirituale. Le meditazioni del chakra della gola dimostrano quanto sia importante esprimere la verità nel vostro cuore e le idee nella vostra mente.

Capire il proprio Chakra Vishuddha

Risalendo lungo il sistema dei chakra, troviamo l’ultimo dei centri energetici principali che sia associato con un elemento fisico: il chakra della gola. Il suo elemento è akasha, termine che in sanscrito significa “etere”, “spazio sconfinato” o “cielo” (simboleggiato dal colore blu). Tale elemento è materia nella sua forma più pura, più sottile, e pervade non soltanto il quinto chakra, ma anche tutti quelli che abbiamo visto sinora. Perciò, il chakra Anahata, contiene aria ed etere; Manipura possiede, oltre al fuoco, aria e etere; Swadhisthana contiene non solo acqua ma anche fuoco, aria e etere; e la terra del chakra Muladhara comprende acqua, fuoco, aria ed etere. Solo l’etere (nel chakra Vishuddha) è puro, e cerca il sistema dei chakra per “toccare” la pura consapevolezza.

Il senso associato al chakra della gola è l’udito (essendo l’etere il tramite di suono e vibrazione). E lo sblocco del chakra della gola coinvolge non solo la facoltà di prestare maggior ascolto agli altri e di sviluppare l’empatia, ma anche di sintonizzarsi sul proprio chakra del cuore e di trascorrere un po’ di tempo in silenzio. Lavorare con questo chakra vi aiuta a capire che il silenzio può essere d’oro e denso di significato. In più vi permette di riconoscere che certi ordini, come per esempio “stai zitto”, possono bloccare il chakra della gola.

Quando il vostro chakra Vishuddha è aperto ed equilibrato, siete in gradi di esprimere con franchezza le vostre convinzioni, la vostra creatività e i vostri bisogni emotivi, senza temere il giudizio altrui. Spesso però un blocco del quinto chakra determina un’alterazione nelle capacità di comunicare: è possibile che vi esprimiate a forza di mezze verità o di falsità, sia pure inconsapevolmente; e che preferiate fare buon viso a cattivo gioco piuttosto che tentare di esprimere un turbamento o un’insoddisfazione interiori. Il che non solo intralcia la comunicazione, ma spegne anche la vostra capacità di battervi per ciò in cui credete e di realizzare i vostri sogni. Oppure, è probabile che soffriate di logorrea, disturbo che prosciuga la vostra energia Vishuddha. Molte cattive abitudini – per esempio, la tendenza al pettegolezzo, gli eccessi nell’alimentazione, il fumo e l’alcolismo – dipendono da disequilibri del quinto chakra. Anche il comportamento ossessivo può essere causato dall’incapacità di assimilare energia e di comunicare in maniera sana.

Nel corpo fisico, il chakra della gola vi rende dotati di una voce melodiosa, di una notevole padronanza di linguaggio e della capacità di comporre poesie, di interpretare i testi scritti, di comprendere i messaggi racchiusi nei sogni e di essere un buon insegnante, specie a livello spirituale. Il chakra Vishuddha è governato dal pianeta Giove, che nella tradizione indiana rappresenta l’insegnante. Un’intensa meditazione sul quinto chakra aumenta la vostra facoltà di comprendere l’essenza dei testi sacri più importanti al mondo. Meditare su questo chakra determina la capacità di intuire il passato, il presente e il futuro – e di comunicare con saggezza.

Significato: Luogo PuroElemento: Etere (Spazio)
Vibrazione Sonora: HAM – Senso Collegato: Udito

Lavorare con l’Energia Vishuddha

Mentre eseguite le meditazioni di questo chakra, ponetevi le seguenti domande, che vi aiutano a capire in che modo state bloccando l’energia del quinto chakra e come potete riequilibrarla:

  • Mi capita spesso di non mantenere le promesse? Come posso migliorare in questo?
  • Mi servo spesso delle parole per ferire gli altri? Oppure le uso per tentare di conferire autorità agli altri?
  • Mi esprimo con onestà? Se no, come posso cominciare a farlo?
  • Sono incline al pettegolezzo? Se sì, perché lo faccio?

Sintonizzarsi sul Chakra della Gola

Mentre osservate con attenzione l’immagine o yantra del quinto chakra, ripensate all’elefante nero del chakra radice, simbolo della solidità del mondo fisico. Percepite come l’elefante bianco di questo chakra rappresenti l’etere, che dissolve, purifica ed unifica gli elementi grossolani dei chakra inferiori e del mondo materiale.

Meditazione sullo yantra

  1. Coprite un tavolo basso con un panno pulito, quindi appoggiateci sopra l’immagine dello yantra (vi consiglio di stampare questa immagine) sorreggendolo in modo tale che si trovi leggermente al di sotto del livello del vostro sguardo quando siete seduti. Accendente una candela e dell’incenso.
  2. Sedetevi in posizione comoda, preferibilmente a gambe incrociate e con la schiena dritta. Fate dai dieci ai venti respiri profondi; lasciate che il respiro si stabilizzi.
  3. Socchiudendo gli occhi, fissate lo sguardo sui sedici petali di colore grigio violaceo che formano il bordo. Nella simbologia indiana, il 16 è il numero sacro della Madre Divina, che, in relazione al chakra della gola, è nota con il nome di Vak o Vani Devi, la personificazione del linguaggio. Ogni petalo contiene una vocale dell’alfabeto sanscrito. Vishuddha significa “puro”, e le vocali sono considerate i più puri fra i suoni.
  4. Spostate lo sguardo verso l’interno, sul triangolo con il vertice rivolto verso il basso: simboleggia l’energia dei chakra inferiori travasata attraverso la gola, come in una sorta di imbuto, sino a quelli superiori.
  5. Muovendo ulteriormente lo sguardo all’interno, osservate il cerchio che rappresenta l’etere, l’elemento del chakra della gola, e il vuoto sacro che dimora al di là degli elementi. Percepitene la purezza rarefatta. Dentro il cerchio compare airavata, l’elefante bianco del mito indiano, che protende verso il basso le sue sette proboscidi per afferrare gli elementi del mondo fisico e sollevarli sino alle nuvole, collegando la terra con il cielo.
  6. Lasciate infine che lo sguardo si sposti dal cerchio blu sino al carattere sanscrito: si legge HAM, il mantra dell’etere. Ripetendolo mentalmente, pensando a hamsa, il cigno bianco simbolo dello spirito divino e del sé liberato. Meditate per una ventina di minuti almeno, poi aprite gli occhi. Praticate ogni giorno.

Progredire nella pratica

Quando avete acquisito sufficiente confidenza con lo yantra da riuscire a visualizzarlo senza guardarlo, sedetevi con la spina dorsale eretta, chiudete gli occhi e focalizzatevi sulla vostra gola. Visualizzate lo yantra come uno schema energetico posto in questo punto, i suoi raggi e il mantra HAM che si irradiano vero l’esterno. Praticate per almeno mezz’ora al giorno.

L’Elemento Etere

Meditare sull’etere, l’elemento del chakra Vishuddha, visualizzandolo sotto forma di cielo, è considerato un ottimo modo non solo per aumentare la forza mentale e la capacità di lasciarsi assorbire da una meditazione profonda, ma anche accrescere la capacità di spiegare e chiarire. Diventerete consapevoli del fatto che dentro di voi esiste uno spazio illimitato, proprio come il cielo. Consentitevi di aprirvi alle illimitate possibilità che questo percorso vi offre. La meditazione sull’elemento etere è utile quando vi sentite limitati o sotto assedio. È consigliabile praticarla all’aperto in una giornata limpida e con una buona vista sul cielo, ma potete anche sedervi in un ambiente chiuso, e guardare fuori da una finestra.

La quintessenza dell’etere è visualizzarlo come un cielo sereno e luminoso quanto le acque pure dell’oceano. HAM è il suo mantra. Concentrarsi mentalmente su questo elemento spalanca le porte della liberazione. Gheranda Samhita

Meditazione sull’Elemento Etere

  1. Sedetevi in una posizione meditativa comoda, preferibilmente a gambe incrociate. Accertatevi di avere la schiena diritta.
  2. Guardate il cielo, consci del fatto che rappresenta l’elemento etere e che possiede le qualità dello spazio sconfinato. Benché il cielo sia in realtà incolore, notate come il suo aspetto blu corrisponda a quello del chakra della gola.
  3. Cominciate quindi a prestare attenzione al vostro respiro. Espirate ogni tensione ed inspirate forza. Prendete consapevolezza delle parti del vostro corpo che sono a contatto con il suolo. Indirizzate il respiro in queste zone e osservate cosa succede. Sentitevi ed espandetevi verso il basso. Può darsi che avvertiate un senso di pesantezza, o una leggerezza così intensa da farvi credere che state fluttuando.
  4. Portate la vostra attenzione sul lato sinistro del corpo e percepite l’energia che si irradia verso questa zona. Mandate il respiro nella gamba sinistra, nel braccio sinistro, nel lato sinistro del collo e nella tempia sinistra. Sentitevi espandere verso sinistra.
  5. Portate quindi l’attenzione sul lato destro del corpo, e sentite l’energia che si diffonde qui. Dirigete il respiro come avete fatto prima e sentitevi espandere verso destra.
  6. Prendete ora consapevolezza della parte posteriore del corpo. Sentite l’energia che si irraggia dal basso verso l’alto: dai glutei in su, lungo la schiena e le braccia, sino al collo, alla nuca e al retro della testa. Mandate il respiro in queste zone, avvertendo una sensazione di espansione posteriore.
  7. Percepite la parte frontale del corpo. Notate fino a dove l’energia si sprigiona, nelle gambe, nella pancia, nel petto, nelle braccia, nella gola e nel volto. Mandate il respiro in queste zone. Sentitevi espandere frontalmente.
  8. Osservate adesso le parti superiori del corpo e come l’energia si irraggi verso li loro. Respirate nelle spalle e nella testa. Percepite l’espansione verso l’alto.
  9. Infine, sentitevi espandere in ogni direzione contemporaneamente, nell’assoluta consapevolezza di essere pervasi dall’etere. Ripetete la frase: “io sono tutt’uno con l’Universo”, sino ad avere la sensazione che niente limiti la vostra natura.

Osservare il Silenzio

Parlare troppo non solo distrae la mente ma rende anche difficilissimo focalizzarsi interiormente e meditare. Cercate di tenere a freno la lingua e imparate ad ascoltare di più. Con ogni probabilità scoprirete che, dopo qualche tempo, riuscite a controllare i sensi e la mente con maggiore facilità e che tutte le forme di comunicazione appaiono più dense di significato. Creare il silenzio mentale interiore è il primo passo per diventare consapevoli di quello che gli altri stanno davvero dicendo – non solo a voce, ma anche con la mimica facciale e il linguaggio del corpo. L’ascolto profondo è una dote che crea un’intensa connessione con gli altri a livello del chakra della gola e porta spesso a legami più compassionevoli a livello del chakra del cuore. La pratica del silenzio interiore, mouna in sanscrito, è un esercizio potente che può aiutarvi a conservare, purificare e rafforzare l’energia del chakra della gola. Eseguendo la meditazione mouna, comincerete, attraverso un processo di autoanalisi, ad assicurarvi che le vostre parole coincidano con le vostre azioni – e che, di conseguenza, parole e azioni siano in sintonia con i vostri pensieri.

Bisognerebbe dire la verità e dirla in modo cortese; non bisognerebbe dirla in modo scortese né dire il falso solo perché è gradevole; è questa la legge eterna. Le Leggi di Manu

Meditazione Mouna

  1. Per osservare il silenzio è necessario scegliere un momento o un giorno in cui non dovete lavorare o frequentare altre persone. Mentre mantenete il silenzio, potete praticare qualche posizione di yoga o degli esercizi di respirazione pranayama, oppure svolgere semplici lavori manuali. Ma non ascoltare musica, guardare la televisione, o compiere alcun tipo di attività movimentata e che richieda attenzione intellettuale, come per esempio leggere.
  2. Mentre riducete la qualità del “rumore” esterno che vi circonda, prestate attenzione all’attività del vostro ambiente mentale interno. Nei primi giorni di pratica della meditazione mouna, osservate la gran quantità di pensieri che si affacciano alla vostra mente tentando di costringervi a interrompere il silenzio: può darsi che all’improvviso vi ricordiate di un numero di telefono che dovete chiamare, oppure potrebbero riaffiorare vecchie inquietudini, vecchi problemi ed emozioni. Non lasciatevi coinvolgere da simili preoccupazioni. Limitatevi a guardare i vostri pensieri come se fossero delle bolle di sapone, che presto “scoppieranno” o voleranno via. Le vostre ansie spariranno, e diventerà più facile restare in silenzio sia interiormente che esteriormente.
  3. Provate ad applicare l’accresciuta consapevolezza mentale che questa pratica produce nella vostra vita quotidiana. Prima di parlare, “fate la revisione” delle vostre parole. Dite solo ciò che serve e che è vero. Mentre la pratica del silenzio calma il ribollire di pensieri e il moto ondoso delle emozioni, notato come le parole cominciano ad avere più potere, quando le pronunciate.
  4. Con il tempo, potenziate la vostra pratica della meditazione mouna siano a che non siete in grado di osservare il silenzio esterno per almeno un’ora al giorno. Oppure, se possibile, trascorrete un’intera giornata in totale silenzio. È inoltre consigliato consumare almeno un pasto a settimana nel completo silenzio.

Respiro del Calabrone

Brahmari è una meditazione vocale che ricorda il ronzio di un’ape, favorisce l’apertura e il riequilibrio del chakra della gola. È consigliata soprattutto se siete dei cantanti, degli insegnanti o se vi capita di dover parlare spesso in pubblico – oppure se semplicemente volete migliorare le vostra capacità espressive e comunicative. La meditazione brahmari produce non di rado una sensazione di intensa gioia e contentezza. Arreca un senso di grande pace interiore, interrompendo il chiacchiericcio mentale. L’esercizio migliora la concentrazione, la memoria e la fiducia in sé stessi, e aiuta a scacciare l’insicurezza e la propensione al pettegolezzo. Poiché brahmari stimola e purifica il centro energetico della comunicazione, vi accorgerete probabilmente che vi rende capaci di ascoltare con maggiore attenzione e di comunicare a un livello più profondo. Può accadervi di trovare la vostra voce interiore e di imparare a misurare le parole. Se praticate brahmari con regolarità, può darsi che notiate che la vostra voce diventa più dolce e melodiosa. Con la pratica costanze, inoltre, la meditazione può alleviare diversi problemi alla gola, come raucedine e voce fievole. L’espirazione prolungata che si adotta in questa meditazione (vedi fasi 5-6) è particolarmente benefica per le donne incinte, in quanto rappresenta un’eccellente preparazione alla respirazione durante il travaglio. La prima volta che la praticate, non preoccupatevi se avvertite un lieve aumento di calore corporeo: si tratta semplicemente di un’accelerazione della circolazione sanguigna.

Inspira l’aria rapidamente, emettendo il suono di un fuco, pratica la ritenzione ed espira di nuovo, producendo un suono simile al ronzio di un’ape. Grazie alla pratica costrante di questo esercizio, i grandi yogi provano una gioia indescrivibile nei loro cuori. Questo è brahmari. Hatha Yoga Pradipika

  1. Inginocchiatevi con i glutei sui talloni, oppure sedetevi su una sedia in modo tale da avere l’addome il petto liberi, privi di ostruzioni. Appoggiate i palmi della mani sulle ginocchia.
  2. Con la bocca e le labbra delicatamente chiuse, serrate la glottide sul retro della gola. Tenete il capo eretto e rilassate la muscolatura cervicale.
  3. Inspirate con forza da tutte e due le narici, facendo vibrare il palato molle ed emettendo il suono di chi russa. Sentite come l’inspirazione sonora energizza la vostra gola. Secondo alcuni, si tratterebbe in un suono molto simile a quello che si produce quando si sta cercando di schiarirsi la gola. I testi sacri dello yoga lo paragonano al ronzio di un grosso calabrone nero.
  4. Trattenete il respiro per qualche istante – sino a che vi risulta agevole. Durante questa breve apnea, lasciate che la vostra mente percepisca l’elemento associato al chakra della gola: l’etere, lo spazio.
  5. Quando siete pronti, espirate da entrambe le narici, emettendo il suono di un acuto ronzio, come quello di una piccola ape da miele. Cercate di espirare completamente, espellendo tutta l’aria dai polmoni.
  6. Ripetete l’esercizio dalle cinque alle dieci volte. Siate consapevoli della sensazione che la vibrazione produce nella vostra gola, nella vostra bocca, nelle vostre guance e labbra. Notate come il ronzio vi aiuta a regolare il respiro e a compiere un’espirazione prolungata e completa.
  7. Quando avete finito, chiudete gli occhi e rimanete tranquillamente seduti per venti minuti, respirando in modo normale e focalizzando l’attenzione sul chakra della gola. Conservate la consapevolezza di questa sensazione e il riverbero del ronzio durante tutte le attività che svolgerete nel resto della giornata.

Strumenti di lavoro per l’Energia Vishuddha

Servitevi degli strumenti di seguito suggeriti come supporto alla vostra pratica meditativa, per favorire il libero flusso energetico nel quinto chakra. Ciò vi emancipa dalle forme non fisiologiche di fame e di sete – come per esempio la sete di conoscenza o la fame d’amore. Se siete in stato interessante o soffrite di qualche patologia, consultate il vostro mendico prima di fare uso degli oli essenziali o dei rimedi erboristici.

Essenze Floreali

Assumente mettendo 2 gocce di essenza sotto la lingua o diluite in un bicchiere di acqua naturale prima della meditazione:

  • Bluebell semplifica le cose; vi connette con chi vi circonda.
  • Borage vi aiuta ad esprimere e trasformare il dolore e la depressione.
  • Larch allevia la sensazione di “fallimento”; blocca la creatività
  • Blackberry vi incoraggia a esprimervi con gioia su ciò che ritenete sia giusto in un modo che verrà ascoltato e si rivelerà utile agli altri.

Oli Essenziali

Per un bagno prima della meditazione, sciogliete dalle tre alle cinque gocce in un cucchiaio di olio di jojobaolio di mandorle dolci oppure in una manciata di sale grosso, versatele nella vasca facendoci scorrere sopra l’acqua corrente del rubinetto. Oppure potete diffondere dalle tre alle cinque gocce nell’ambiente durante la meditazione:

  • Bergamotto vi aiuta a esprimere pacatamente le verità che emergono in seguito all’apertura del chakra del cuore.
  • Camomilla vi consente di dar voce alla verità senza rabbia o risentimento.
  • Eucalipto vi aiuta se vi sentite “congelati”; favorisce la spontaneità.
  • Legno di Sandalo motiva le vostre energie creative a livello del chakra della gola, aiutandovi a venir fuori con soluzioni fresche; incoraggia una più ampia visione delle cose.
  • Tea Tree vi aiuta a realizzare il vostro potenziale.
  • Menta vi sprona a condurre una vita più eticamente corretta.

Cristalli, Gemme e Pietre

Le pietre preziose agiscono da amplificatori energetici quando vengono messe a contatto con i chakra. Indossatele come gioielli, mettetele vicino al chakra o tenetele semplicemente in mano prima della meditazione:

  • Turchese migliora la capacità di linguaggio, la comunicazione e la salute.
  • Ambra funziona meglio a contatto con al pelle; vi dona un “ugula d’oro” indossatela sopra la gola per un a parlantina chiara e sicura.
  • Acquamarina migliora la comunicazione; attiva e pulisce il chakra della gola;utile alle coppie per appianare i contrasti.
  • Amazzonite apre i chakra di gola, cuore e plesso solare in favore in una più libera espressione della propria personalità, di una maggiore creatività artistica e di una salute migliore.
  • Lapislazzuli dà energia; aumenta la creatività; purifica i pensieri; vi permette di attingere al vostro potere interiore e a un sé più elevato; il tipo blu scuro con screziature dorate aumenta la sincerità, l’apertura, l’intuito e l’abilità psichica.
  • Ametista aiuta a guarire dalle dipendenze; calma il comportamento compulsivo.

Incensi

  • Resina di Mirra rende più profonde preghiera e meditazione; utile in particolare se vi sentite “bloccati”. Mettetelo a bruciare su un carboncino.

Cibo per il Potenziamento

Tra gli alimenti facilmente digeribili che stimolano i chakra e arrecano dolcezza alla vita raffigurano:

  • Dolcificanti Naturali: la frutta e i relativi succhi; miele e propoli.
  • Erbe Disintossicanti: marrubio e olmo rosso, sia sotto forma di pasticche sia come té.

Buon viaggio nel vostro chakra Vishuddha, cari Amici della Natura.

Grazie a Swami Saradananda, una delle massime autorità in materia, la meditazione sui chakra tramanda un mondo della saggezza orientale, apportando una serie di benefici pratici, dal potenziamento della lucidità di pensiero alla fiducia in sé stessi all’aumento delle capacità di comunicazione a un più profondo senso di pace interiore.


Informazioni su Barbara

La cura per tutti i mali e i torti, le ansie, le sofferenze e i crimini dell'umanità sta in una sola parola: "amore". È la divina vitalità che produce e nutre la vita. A ciascuno e a tutti noi da il potere di fare miracoli se lo vogliamo. Lydia Ch

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